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Il piantagrane
«Capita di vivere per secoli senza sapere niente... Poi, all'improvviso, un ometto con i denti rotti ti trascina in un mondo sconcertante, che non conosci: quello dove vivi da sempre».
Il libro
Giovanni è un uomo mite, pago della piccola vita che conduce: curare le piante, guardare la tv la sera, trovare il coraggio di chiedere a Nina di uscire. Ma una mattina scopre di avere un potere che può cambiare il mondo: al suo passaggio, ogni cosa torna al proprio aspetto originario, al proprio ordine naturale. A partire da questo momento, il Paese è investito da una serie di cambiamenti eccezionali: gli elettori votano per l’unico candidato onesto di una lista civica, l’autore di un morbosissimo libro di successo viene aggredito dai lettori, i quotidiani iniziano a pubblicare notizie vere ma scomode… Giocando con i meccanismi del giallo e della spy-story, Marco Presta torna a raccontarci, grazie alla sua dissacrante ironia, un Paese sottosopra, in cui il buonsenso è l’eccezione, e la normalità è la piú radicale delle rivoluzioni. Un Paese, insomma, che somiglia molto al nostro.
***
«Presta tesse l’impossibile elogio della mitezza e della bontà eversiva alla sua maniera. Impasta l’indignazione con l’umorismo. Su un piantagrane del genere, Wes Anderson ci farebbe un gran film».
«la Repubblica»