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Le donne del signor Nakano
Benvenuti nella bottega del signor Nakano. A Tokyo, in un quartiere lontano dalle strade piú commerciali, il suo negozio di rigattiere è un rifugio per oggetti originali e stravaganti: come a volte lo sono i cuori degli uomini e delle donne che lo frequentano. La bottega del signor Nakano è un piccolo mondo di affetti, di incontri, di amori, sospeso in un tempo che sembra accoccolarsi su se stesso come un gatto che dorme. Un luogo in cui vi sentirete leggeri, forse un po' malinconici, ma di certo accolti. E non vorrete piú andare via.
Il libro
La bottega del signor Nakano è un po’ speciale. Innanzitutto, come tiene a specificare il proprietario, «non è un negozio di antiquariato ma di roba vecchia»: soprammobili fuorimoda, ciotole usate, manifesti di epoche dimenticate, malinconici reperti di vite sconosciute che potete comprare per pochi spiccioli, oggetti particolari e scompagnati come, in fondo, sono gli uomini e le donne che girano intorno al negozio. A cominciare dal signor Nakano: eccolo lí, dietro la cassa, magrissimo, un berretto di lana calato sulla fronte e una certa qual debolezza per il fascino femminile. A dargli una mano ci sono due ragazzi, Takeo, tanto laconico da apparire misterioso, e Hitomi, una ragazza allegra e inquieta. I due giovani si studiano, s’innamorano, nasce un legame toccante e maldestro che sembra destinato a inciampare su ogni incomprensione. Ma anche Nakano e la sua romantica sorella Masayo devono affrontare le impreviste complicazioni che nascono dal desiderio. Sarà proprio Hitomi, e il suo sguardo curioso e sensibile, ad accompagnare il lettore attraverso la girandola di incontri e personaggi che ruotano intorno alla piccola, vivace bottega del signor Nakano. Sono vicende comuni quelle che ci racconta Kawakami Hiromi, con una delicatezza che nulla toglie alla profondità dei sentimenti, all’intensità di relazioni umane che iniziano quasi per caso e si sciupano senza che sia colpa di nessuno. Una scrittura soave e luminosa, pervasa da un sottile rimpianto per quello che poteva essere e invece non è stato, e al tempo stesso da un confortante calore umano. Perché tutti, almeno una volta, ci siamo detti: «Che cosa complicata è l’amore!»
***
«Era ora che, accanto ai mondi interiori di Ogawa Yoko e a quelli surreali di Murakami Haruki, vi fosse spazio per la sublime leggerezza di Kawakami Hiromi».
«L’Indice dei libri del mese»