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Solik
Il racconto straordinario, quasi un romanzo, di una gioventú trascorsa in tempi tragici, descritta con leggerezza, intelligenza e grande ironia.
Il libro
«Voglio gettare una sonda nel passato per dire come fu che Solik traversò quel mondo sovietico, sul quale si sono appuntate tante speranze e furori», cosí esordisce K. S. Karol nel libro che racconta la storia della sua adolescenza, a partire dal 1939, quando allo scoppio della guerra mondiale traversa le linee polacche per andare a combattere nell’Unione Sovietica con l’Armata Rossa. Gli succederà di essere deportato nella Siberia occidentale, da dove fuggirà; di seguire un reparto speciale dell’aviazione nella battaglia del Caucaso; di essere ferito e di trascorrere tredici mesi in un campo di lavoro forzato in Armenia e nel Volgalag; infine, liberato, di trascorrere l’ultimo anno di guerra a Rostov, lavorando in una fabbrica, e dopo la vittoria di rientrare in Polonia.
I grandi avvenimenti politici e la natura della società sovietica fanno da sfondo a una vicenda durata sette anni, come è stata vissuta da un gruppo di giovani: fatiche, speranze, illusioni, compromessi, amori.