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Tutti i figli di Dio danzano
Sei incontri che possono cambiare il corso di un'esistenza, o che promettono una via d'uscita dal dolore, la cura di una ferita, la decifrazione di un mistero, o addirittura la salvezza di una città intera.
Il libro
Un uomo abbandonato dalla moglie parte per l’isola di Hokkaido per consegnare un pacchetto alla sorella di un collega. Cosa contiene il pacchetto? Forse il vuoto che sente dentro, quella «bolla d’aria» per cui la moglie lo ha lasciato. In una località di mare una ragazza stringe amicizia con un pittore la cui unica vera passione è accendere falò sulla spiaggia. Qual è la forma del fuoco? Quale il modo di ottenere un fuoco veramente libero? Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, un giovane vaga per la città pedinando un uomo a cui manca il lobo di un orecchio, convinto che si tratti del padre che non ha mai conosciuto. Eppure la madre gli ha ripetuto infinite volte che lui è soltanto figlio di Dio. Sullo sfondo di tutti i racconti un grande trauma collettivo, il terremoto di Kobe del 1995: le immagini della distruzione diffuse dai televisori e conservate nella memoria come terribili gemme in uno scrigno.
«Quella sera verso le dieci e mezzo, sulla via del ritorno, alla stazione di Kasumigaseki, quando stava per cambiare treno, notò quell’uomo senza il lobo di un orecchio. Un signore sui cinquantacinque anni, dai capelli grigi. Alto, senza occhiali, indossava un soprabito di tweed di foggia antiquata e nella mano destra portava una borsa di pelle. L’uomo camminava con l’andatura lenta di chi è immerso nei propri pensieri, spostandosi dal binario della linea Hibiya verso quello della Chiyoda. Yoshiya, senza esitare, si mise a seguirlo. Si accorse in quel momento di avere la gola secca come un logoro pezzo di cuoio».