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Il normale e il patologico
Il fondamentale studio del celebre epistemologo francese Georges Canguilhem, un'opera continuamente ripresa ed interrotta, pubblicata per la prima volta nel 1943 e ripubblicata in seguito con aggiunte e integrazioni nel 1966. Libro sul crinale tra filosofia e scienza, Il normale e il patologico cerca di portare un contributo alla spiegazione della differenza fra questi due concetti esaminando il modo in cui si sono sviluppati nella fisiologia e nella biologia del XIX e XX secolo.
Il libro
Il normale e il patologico costituisce l’opera fondamentale di Georges Cannguilhem, storico e filosofo della biologia, successore di Gaston Bachelard alla Sorbona. Il saggio, un autentico classico del pensiero del nostro tempo, si colloca a metà strada tra filosofia e scienza e intende demolire le pretese della medicina positivistica di definire la malattia come pura differenza quantitativa rispetto a norme oggettive, radicandola invece nell’esperienza del soggetto quale individuo vivente. Canguilhem preparava cosi la strada alle ricerche del suo maggiore discepolo, Michel Foucault, sulla follia e lo sguardo clinico. Dalla riflessione sulla norma e l’errore Canguilhem svilupperà anche le sue considerazioni epistemologiche e storiche in campo biologico, rivalutando la funzione del vitalismo e ricostruendo il processo di formazione dei concetti riguardanti la vita. Senza tale riflessione, ha rilevato Foucault, diventa incomprensibile gran parte del dibattito filosofico francese degli ultimi decenni fra marxismo, strutturalismo e psicoanalisi.