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Quale Francesco?
In un volume splendidamente illustrato, Chiara Frugoni, la piú accreditata studiosa di Francesco e di iconologia francescana, offre, oltre a un'inedita chiave interpretativa dell'intera Basilica superiore, una straordinaria galleria di nuovi particolari visivi finora sfuggiti agli studiosi, di cui fornisce, di volta in volta, l'esauriente spiegazione.
Il libro
Il libro analizza tutti gli affreschi della Basilica superiore dimostrando che il programma fu concepito in maniera unitaria: gli episodi dell’Apocalisse e storie degli apostoli, dipinti da Cimabue nell’abside, dialogano con quelli, di circa una decina d’anni dopo, della controfacciata, di cui è proposta una spiegazione inedita. Importante è un dettaglio: nella Predica agli uccelli le colombe scese ad ascoltare Francesco risalgono in cielo e si trasformano nelle nuvole dell’Ascensione di Cristo. L’Ordine francescano è, secondo fonti pseudo-gioachimite, un Ordine «colombino» e proprio la voce di Gioacchino da Fiore, soprattutto mediante le opere che gli furono attribuite, diventa, attraverso il prudente filtro di Bonaventura, il cardine dell’identità francescana. Il santo, come voleva lo pseudo-Gioacchino, è cosí identificato, per l’inaudito miracolo delle stimmate, con l’apocalittico Angelo del sesto sigillo, dipinto da Cimabue nell’abside. Ed ecco un’altra novità: il ciclo francescano ha come fonte, oltre la Legenda maior di Bonaventura, un’altra sua opera, le Collationes in Hexaëmeron. Francesco, nelle Collationes, è il prototipo di un Ordine perfetto, puramente contemplativo, che si realizzerà però quando la Chiesa sarà divenuta anch’essa del tutto contemplativa. Veniva cosí sanato il contrasto fra gli ideali di strettissima povertà voluti dal santo e quelli, molto diversi, dei frati del tempo delle storie francescane (1288-92 circa), che potevano lecitamente vivere in bei conventi, studiare e insegnare, perché si preparavano all’attuazione del piano divino. Negli affreschi Francesco, a piedi nudi e con la barba, in preghiera e in contemplazione, è accanto ai confratelli dediti invece alla vita attiva, con i sandali, accuratamente rasati, perché ormai tutti chierici. Nell’abside però già si mescolano agli eletti ai piedi del trono di Cristo e Maria. Oltre alla novità della chiave interpretativa molti sono i particolari rintracciati e spiegati, per esempio l’aquila dipinta da Cimabue, quella che svetta sul fastoso San Damiano, la passerella della porta urbana che sta per cadere e i diavoli in caricatura nella scena dell’Estasi. Viene anche spiegato il soggetto del monocromo della colonna coclide che chiude l’ultimo episodio delle storie di Francesco, con l’esotico corteo di cammelli e di pagani che si lega agli adiacenti episodi dell’Apocalisse di Cimabue. Al lettore, il piacere di continuare la scoperta delle novità.