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Storia d’Italia. III. Dal primo Settecento all’Unità
Il libro
Nel terzo volume della Storia d’Italia si assiste alla difficile ripresa della vita italiana. Se nei secoli precedenti gli italiani avevano in generale guardato agli altri popoli, a tutti gli altri popoli, come ai «barbari», con un senso di superiorità, che in parte nasceva da una valutazione della propria civiltà e ricchezza, in parte derivava dalla superba rivendicazione del retaggio classico romano, a partire dal Settecento, e con particolare fervore nell’Ottocento, la coscienza dell’inferiorità italiana agisce da stimolo per la ripresa economica, culturale e anche politica. Ci possono essere forme superficiali di imitazione degli altri popoli, e si parlerà di anglomania e di francofilia, ma c’è soprattutto un’ansia di contatti e di rapporti con il resto del mondo, una rottura dei vecchi schemi provinciali, una lotta a fondo contro istituti oppressivi e arretrati, che sono giudicati responsabili della rovina italiana. In un secolo e mezzo l’Italia riesce a reinserirsi nel concerto europeo: i riformatori del Settecento come i liberali dell’Ottocento presentano questo tratto comune di ambizione all’Europa, in cui possiamo riconoscere i tratti piú validi di quello che è stato chiamato il nostro «risorgimento».
dalla Presentazione dell’editore