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Il romanzo III. Storia e geografia
Il romanzo nel tempo e nel mondo.
Una storia millenaria, una geografia planetaria.
Il libro
Dopo La cultura del romanzo e Le forme, il terzo volume si avventura ora a tracciare le coordinate spazio-temporali del romanzo. Coordinate che lo hanno reso una delle prime, se non la prima, forma espressiva veramente planetaria. Nella sezione iniziale del volume si ripercorrono e inseguono le origini del romanzo in luoghi e spazi diversi: nel Mediterraneo, naturalmente, ma anche nel mondo arabo e in Cina, per passare poi ad analizzarne la grande accelerazione europea del Sei-Settecento. E’ allora, infatti, che si assiste al vero e proprio decollo del romanzo e quella forma che in passato sopravviveva con alti e bassi, si trasforma in una realtà che prende piede e non se ne va più. Il cerchio si allarga e da qui in poi il romanzo si diffonde in tutto il mondo dando vita a una gran varietà di formazioni sincretiche. Le letture della terza sezione si concentrano perciò sui “primi romanzi” di letterature diverse. Dalla Polonia al Messico, dall’Egitto alla Corea, alla Turchia, si scoprono e portano alla luce le sorprendenti soluzioni formali di testi i cui titoli suonano quasi sconosciuti. Ma l’onda continua a propagarsi, inarrestabile, fino ad arrivare a oggi o meglio, con l’ultimo saggio su romanzo, ipertesto e altre narrazioni elettroniche, ormai a domani. Due gli Apparati critici di questo volume, entrambi inediti e singolari. Nel primo si analizza l’evoluzione della famiglia di termini che indicano narrativa e romanzo nelle diverse culture. Mettendo fianco a fianco l’ebraico Midrash , il greco Mythos, l’arabo Qissa , il cinese Xiaoshuo, il giapponese Monogatari, il russo Povest‘ ecc. si tenta di capire come diverse culture, in momenti diversi, abbiano cercato di ragionare sul passaggio fra storia vera, storia falsa e romanzo vero e proprio. Il secondo apparato riguarda invece le cifre del romanzo. Attraverso grafici e tabelle si segue, anche visivamente, decollo o crisi del romanzo arrivando a scoperte veramente interessanti e inattese. Ad esempio: come in Italia triplichi da un anno all’altro la produzione di romanzi quando iniziano a uscire quelli di Scott, o come la grande ribellione antibritannica del 1857 favorisca la produzione di romanzi in India mentre, viceversa, la crisi petrolifera di una ventina d’anni fa tagli – letteralmente – le gambe al romanzo in Nigeria. La vita del romanzo può, dunque, morire o prosperare non solo per ragioni letterarie, ma anche per motivi che hanno più a che vedere con la politica o l’economia.